Il catalogo è ancora il mezzo maggiormente utilizzato dalla comunicazione tradizionale per la praticità e l’immediatezza del suo utilizzo, soprattutto in occasione di eventi e manifestazioni. Ma non è forse proprio in queste occasioni che un’azienda desidera comunicare in modo innovativo e accattivante l’unicità e la qualità dei propri prodotti?
Come fare, quindi, a lasciare attraverso questo strumento un ricordo di noi che sia memorabile?
La tendenza che si sta sviluppando è quella di trasformare il catalogo in un racconto emozionale capace di coinvolgere e catturare l’attenzione del “lettore”.
Questo tipo di narrazione prende il nome di “Brand Herytage Storytelling” o più semplicemente “Storytelling”. Tramite un racconto esperienziale della storia aziendale e dei suoi valori, gli oggetti vengono inseriti in un contesto determinato che permetterà al potenziale cliente di immedesimarsi più facilmente in un bisogno o in una situazione. Raccontare crea empatia e agevola l’iterazione, facilitando così anche il dialogo d’acquisto.
Storytelling significa quindi lasciare spazio alla soggettività lasciando che gli oggetti raccontino di noi ed evolvano in sincronia con le esigenze del lettore.
Per funzionare però il racconto deve sapersi adattare ai diversi canali comunicativi pur mantenendo il suo contenuto, anche al cambiare della forma, e senza perdere la sua identità.
Un esempio a cui guardare è certamente IKEA, che rende l’utente protagonista di racconti quotidiani in cui soggetti e oggetti sono co-protagonisti di un’esperienza nella quale è possibile immedesimarsi con facilità.
“Imparare è un’esperienza. Tutto il resto è solo informazione.” (Albert Einstein)